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Storia di Moka

Un po’ di storia

Le esigenze e le motivazioni che hanno condotto la Regione Emilia-Romagna alla realizzazione dell’ambiente Moka risalgono alla fine degli anni ottanta in concomitanza con l’adozione del software Arc/Info ed il processo di vettorializzazione della carta tecnica regionale in scala 1:10.000.
Il desiderio di rendere più agevoli ed accessibili gli strumenti GIS allora disponibili e di permetterne l’uso al maggior numero di utenti finali portò allora alla realizzazione di una prima interfaccia utente, in ambiente Arc/Info per tematizzare e consultare le cartografie numeriche, attenuando di fatto la complessità degli ambienti GIS dell’epoca.
Alla metà degli anni novanta lo scenario era fortemente cambiato e la grande diffusione della tecnologia GIS su personal computer in ambiente Windows aveva reso di fatto tecnicamente obsoleta la vecchia interfaccia utente. Anche le esigenze erano nel frattempo mutate: la forte penetrazione del software ArcView per la consultazione e l’editing cartografico ed il conseguente moltiplicarsi degli utilizzatori faceva emergere una necessità di integrazione e standardizzazione per il numero sempre crescente di cartografie tematiche prodotte dai diversi enti operanti sul territorio.
In questo contesto nasce, all’interno del Servizio Sistemi Informativi Geografici della Regione, il progetto di un nuovo strumento, in ambiente ArcView, da fornire ai diversi settori regionali ed a tutti gli enti locali diffusi sul territorio (province, comuni, comunità montane, ARPA, autorità di bacino, consorzi di bonifica, parchi ed altri) e tale da consentire, oltre alla consultazione e all’analisi delle banche dati cartografiche regionali, anche la loro integrazione con le cartografie prodotte localmente da ciascuna amministrazione. Il nuovo strumento, denominato Moka, acronimo di Modulo di Consultazione ed Analisi, si differenzia dalla vecchia interfaccia utente in quanto non costituisce un’applicazione specifica, ma un ambiente per lo sviluppo di applicazioni standardizzate, denominate “personalizzazioni”.
In considerazione del gran numero e della diversa tipologia e formazione dei potenziali utilizzatori, dei quali solo una minoranza è costituita da esperti GIS, particolare cura è stata posta, nella progettazione di Moka, per creare uno strumento che, pur dotato di funzionalità complesse, risultasse utilizzabile in modo semplice e intuitivo.
Sono stati anche per questo motivo realizzati due diversi ambienti operativi: un tool di sviluppo, denominato MokaKit ed orientato agli utenti più esperti, e l’ambiente Moka per l’utilizzo, da parte di tutti gli utenti finali, delle applicazioni distribuite sotto forma di extension ArcView.


La genesi del nuovo Moka

Nei primi anni del nuovo millennio abbiamo assistito ad un’ulteriore e profonda evoluzione delle esigenze degli utenti che, ormai a tutti i livelli, dagli uffici tecnici comunali a professionisti e cittadini, necessitano di disporre di applicazioni GIS semplici da utilizzare, diffuse via web ed accessibili da un browser standard.

Considerate le diverse esigenze di applicazioni GIS (da semplici applicazioni di mapping ad applicazioni che consentono l’analisi e l’aggiornamento della cartografia) era impensabile accingersi a progettare il nuovo ambiente Moka basandosi sull’application server ArcIMS di fatto limitato alla realizzazione di applicazioni GIS mapping.
Di conseguenza l’attenzione si è spostata sul nascente prodotto ArcGIS Server che, da un’approfondita analisi, rispondeva pienamente alle esigenze di supportare tutta la gamma di applicazioni GIS dal web mapping alle applicazioni dedicate all’aggiornamento, analisi e controllo di sofisticate banche dati GIS.

Moka Web
Il nuovo Moka per creare applicazioni GIS si basa quindi su un motore ArcGIS Server ed utilizza oggetti organizzati in un catalogo quali cartografie, temi, legende, gruppi di tematismi, database, singole tabelle di dati descrittivi e loro relazioni, map service, funzioni, web container e template, web toc, web map, web overview, le stesse applicazioni e gli utenti che le utilizzano con i relativi permessi d’accesso.
Il catalogo può essere condiviso e gli oggetti possono essere utilizzati in applicazioni di svariate tipologie che, al momento della loro fruizione, vengono costruite dinamicamente sulla base delle caratteristiche impostate e dei profili utente, con il risultato che utenti con profili diversi potranno accedere alla medesima applicazione disponendo, ad esempio, di cartografie e funzionalità differenti.

Attualmente con Moka si possono definire applicazioni per client web, javascript, flex, basati su ArcGIS Server; per client ArcGIS desktop, basati su ArcView, ArcEditor o ArcInfo e per client ArcGIS Explorer.

E’ previsto il supporto per applicazioni su computer palmare, basate su ArcGIS Server Mobile, e per applicazioni su ArcGIS Explorer.

MokaKit